Il Collegio reputa condivisibile il principio di diritto espresso dalle Sezioni Unite con la sentenza n°8770/2022, il quale colloca sul piano della nullità del contratto la tutela dell’investitore a fronte di un’operazione in derivati connotata da costi occulti: nullità che — è bene precisare — non è quella, virtuale (art. 1418 comma 1° c.c.), di cui si sono occupate le due note pronunce delle Sezioni Unite (nn°26724 e 26725 del 19.12.2007) per escludere che essa abbia a prospettarsi in caso di inosservanza degli obblighi informativi da parte dell’intermediario ma una nullità strutturale (art. 1418 comma 2° c.c.), inerente a elementi essenziali del contratto (nella pronuncia n°8770/2020 si richiama, a tale proposito, l’oggetto — punto 9.8 —, ma anche la causa del negozio -punto 9.3 – della sentenza).
Accollo interno e sua opponibilità al creditore procedente.
Il Tribunale di Brescia, chiamato a pronunciarsi nell’ambito di un giudizio di opposizione all’esecuzione ex art. 615 comma 2° c.p.c., ha qualificato come “accollo interno” quello stipulato